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  1. Gen.le sig.ra Reski,
    ho appena visto la Sua intervista su http://www.beppegrillo.it; Qui la mafia e le altre associazioni criminali non si combattono perchè manca la volontà di farlo, perchè fa comodo, perchè, come disse Nino Giuffrè: „la politica è l’acqua e noi (i mafiosi) siamo i pesci“. I criminali siedono in Parlamento. Falcone Borsellino li hanno uccisi loro. Marcello Dell’Utri, fondatore di Forza Italia, condannato in primo grado a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa è ancora al suo posto. Andreotti, i cui rapporti con la mafia sono stati provati, è servito e riverito. Berlusconi ospitò il boss Mangano nella sua villa ed è molto probabile che l’origine della sua ricchezza provenga dal riciclaggio di denaro sporco. La sua ascesa politica è stata agevolata dalla miopia, dalla inettitudine e dalla complicità dei dirigenti della sinistra. In un altro paese questi individui sarebbero emarginati, qui no, qui comandano nell’indifferenza e nel menefreghismo della gente, che, anzi, li invidia e li esalta, come invidia e esalta i furbi, gli avvoltoi, gli arrivisti, i truffatori. Il denaro è divetata la pietra di paragone per giudicare chi vale e chi no, chi è „figo“ e chi no. I guai li passano quelli che cercano di opporsi al sistema criminale, come De Magistris. I politici italiano sono intoccabili, vogliono mettere le mani su tutto, vogliono comandare ovunque: scuola, sanità, finanza, tutto. Per questo l’Italia non è mai uscita dal feudalesimoE‘ inaccettabile che una buona parte dell’Italia sia sotto il tallone del crimine organizzato, che ci siano persone che ingrassano sulle sofferenze delle loro vittime; perchè si deve pagare il pizzo, che diritto hanno dei criminali di succhiare il sangue di persone che si guadagnano da vivere onestamente? Ma siamo impazziti? E i politici che fanno? Dormono, chiedono sacrifici a tutti tranne che a se stessi e si inginocchiano davanti allo Stato più piccolo e più ricco del mondo. Odio questo paese. Perdoni lo sfogo, sig.ra Reski; spero che il Suo libro possa essere presto pubblicato in Italia, che ci sia una casa editrice che abbia il coraggio di farlo.

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